Il mercato dei dispositivi connessi per la smart home torna a crescere a doppia cifra (+11%) nel 2024, salendo a quota 900 milioni di euro. Nel 2023 era cresciuto più lentamente (+5%) totalizzando 810 milioni di euro. È quanto emerge dai risultati dell’Osservatorio Internet of Things dedicato alla Smart Home presentati il 19 febbraio a Milano al convegno “Nuove sfide per la Smart Home tra AI, dati e sostenibilità: mission (im)possible?”.
Nonostante la fine di bonus e incentivi e un mercato delle costruzioni e ristrutturazioni residenziali che ha registrato un -15% nel 2024, il mercato della Smart Home torna a marciare.
Sul totale di 900 milioni di euro, il mercato dei dispositivi smart legati al risparmio energetico (riscaldamento/climatizzazione) mantiene un peso significativo (16%) che vale 141 milioni di euro. L’andamento delle vendite ha mostrato un rallentamento (-5% rispetto al 2023) causato dalla riduzione degli incentivi fiscali, ma si osservano segnali positivi. Gli utenti sono sempre più sensibili e attenti alla riduzione dei consumi energetici, non solo per una questione di “caro bollette” ma anche per una crescente sensibilità verso la sostenibilità ambientale.
I consumatori vogliono una casa connessa e risparmiare sui consumi energetici
Dall’indagine sui consumatori realizzata dall’Osservatorio nel mese di dicembre 2024, in collaborazione con BVA Doxa, su 1000 individui di età compresa tra 18 e 74 anni, emerge che il 29% dei consumatori pagherebbe di più per avere una casa smart nell’acquisto di una nuova abitazione (il 6% pagherebbe anche oltre 10 mila euro in più).
Dall’analisi dei dati emerge una maggiore consapevolezza e maturità dei consumatori italiani: il 69% conosce la Smart Home (in crescita del 10% rispetto al 2023), 6 persone su 10 (59%) possiedono già oggetti smart nella propria abitazione, anche se solo 4 su 10 (41%) li hanno connessi alla rete internet di casa. Il 34% ha attivato almeno un servizio associato.
Per il futuro le prospettive sono buone: 1 su 3 consumatori (32%) del panel dell’indagine si dice interessato all’acquisto di nuovi dispositivi connessi in futuro (+2% rispetto al 2023). Il 23% vorrebbe dispositivi connessi per controllare i consumi energetici e risparmiare.
Considerando esclusivamente i dispositivi smart per il risparmio energetico, dall’analisi dell’Osservatorio emerge un forte interesse degli utenti verso l’utilizzo di incentivi statali: il 53% ha dichiarato che li utilizzerebbe per acquisti futuri. Il 15% di chi oggi è interessato rinuncerebbe se gli incentivi fossero ridotti.
Le App sempre più centrali e utilizzate
Dai dati riferiti al 2024, emerge un utente ormai abituato a interagire con le App per governare i dispositivi connessi. Il 72% utilizza le App per interagire con gli oggetti connessi in casa (dato in crescita del 18% rispetto al 2023), il 24% usa gli assistenti vocali, mentre il 15% li utilizza entrambi.
Molto alta è anche la soddisfazione degli utenti che utilizzano le applicazioni: il 90% si dice soddisfatto del livello di usabilità dell’App.
Tra chi utilizza le App per gestire dispositivi smart per il controllo energetico, il 56% si dichiara pienamente soddisfatto dell’usabilità dell’App.
La filiera crede di più nella Smart Home
La filiera tradizionale (distributori, rivenditori, installatori) nel settore della Smart Home pesa ancora molto (40%) ma ha subito dei cambiamenti nel corso degli ultimi anni. Gli installatori, che fino a qualche anno fa frenavano alla diffusione di soluzioni smart, ora dimostrano di comprendere le opportunità che si aprono per la loro attività.
Su una base di 82 installatori intervistati, il 91% ha sentito parlare di Smart Home, Home Automation e/o Smart Building. Alla domanda “hai avuto esperienze di installazione di impianti/prodotti connessi gestibili da remoto” il 48% ha dichiarato di averne avute in molti dei progetti eseguiti. Su chi ha avuto a che fare con la Smart Home, il 45% stava seguendo un progetto di ristrutturazione, il 36% un progetto di nuova costruzione.
Nota dolente segnalata dagli installatori è la mancanza di personale: il 34% afferma di non trovare personale formato sui nuovi prodotti per la smart home, il 43% sta pensando alla formazione e a nuove assunzioni.
Nuove sfide per la Smart Home
Come direbbe Manzoni, l’unione tra Smart Home e intelligenza artificiale “s’ha da fare”. L’IA sta cambiando tutte le industry e cambierà anche il modo in cui è stata pensata e progettata finora la casa intelligente e come i dispositivi parleranno tra loro.
L’IA apre nuove opportunità per ciò che riguarda l’analisi dei dati, l’apprendimento delle abitudini degli utenti e la creazione di servizi collegati ai dispositivi smart.
L’automazione intelligente permette già oggi di anticipare le esigenze delle persone, creando un ambiente più confortevole e adattivo. Con l’evoluzione dell’IA, le case diventeranno sempre più autonome, migliorando la qualità della vita quotidiana.
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